Il Rugby Noceto punta sui giovani “scommettiamo sul futuro del rugby”
Una media di 23 anni per la rosa guidata da Varriale. Pilati invitato a Remedello come atleta di interesse nazionale.
Noceto, 22 Febbraio 2020 – La prima cosa che verrebbe da dire è “niente di nuovo all’ombra del Don Chisciotte” perché non è una novità che il Rugby Noceto punti sui giovani ma in questo nuovo corso la novità è che oltre al vivaio della società tutti gli arrivi, anche in ruoli chiave, sono rivolti a gettare le basi per un futuro del rugby, non solo nocetano, ma di alto livello.
Ha le idee chiare l’head coach Luca Varriale che ha trovato terreno fertile a Noceto per creare un gruppo giovane, una rosa di giocatori con una media di età di 23 anni che andrà ad affrontare un campionato di Serie A con obiettivi concreti.
“Quando sono arrivato a Noceto ho espresso la mia volontà di crescere giocatori non solo, quindi, di portare il mio stile di gioco ma di dar vita ad un vero e proprio progetto formativo per ragazzi giovani e promettenti. Per questo ho scelto, anche in ruoli cruciali come la prima linea, sia giocatori alla prima esperienza in Serie A sia ragazzi che hanno già dimostrato di essere all’altezza di questo campionato nonostante la giovane età.”
Progetto che è stato immediatamente condiviso dal Noceto e che ha accasato all’ombra del Castello della Musica giocatori come: Actis (1996 pilone), Muciaccia (2000 pilone), Trechas (1999 pilone), Vender (2001 centro), Krifi (2000 terza linea), Benchea (1999 seconda linea) che vanno ad aggiungersi al folto gruppo di giovani nocetani e promettenti come Chiesa (1999 terza linea), Bolsi (1999 tallonatore), Pagliari (1999 terza linea), Grasso (2002 centro), Concari (2002 pilone) e Bruzzi (2003 terza linea).
Fra questi nuovi arrivi c’è anche Niccolò Pilati, terza linea classe 2002, proveniente da il Rugby Frascati è una “vecchia conoscenza” di Varriale “devo ringraziare, assieme a Cesare Marrucci dell’Accademia di Roma che è l’allenatore che mi ha formato, Luca perché lui in Under16 a Frascati ha deciso di cambiarmi di ruolo facendomi diventare terza linea permettendomi di trovare la mia dimensione rugbistica,” così Niccolò sottolinea il rapporto che lo lega all’head coach che l’ha fortemente voluto in rosa nonostante arrivasse da un anno di stop per un infortunio.
“Niccolò è un ragazzo determinato, con grandi doti fisiche e una spiccata umiltà caratteristiche importanti per un giocatore di rugby” ci racconta Varriale “arriva a Noceto da un’esperienza in Accademia a Roma dove ha avuto il suo sviluppo sia fisico che tattico, un peccato l’infortunio ma nonostante questo ho fortemente voluto che diventasse un giocatore della mia squadra. Non ha ancora 20 anni un’esperienza in SerieA può solo che essere la giusta palestra per permettergli di crescere”.
“Quando ho ricevuto la chiamata del Noceto ero con mio padre e stavamo appunto discutendo di come lo stop dovuto all’infortunio avrebbe potuto condizionare il mio percorso rugbistico. Devo dire che Noceto è un club storicamente importante e sono davvero contento della mia scelta. Scelta che ho fatto ponderatamente cercando di mettermi alla prova in Serie A per poter crescere e giocare con continuità” ci racconta Niccolò.
Continuità che in un momento storico di pandemia globale non è così facile da trovare, soprattutto con un campionato che tarda ad iniziare “sono sincero, il Covid e le conseguenti, inevitabili e giuste, restrizioni mi hanno messo a dura prova più che fisicamente, mentalmente. Arrivare da un ambiente come quello accademico dove l’agenda degli impegni è scandita da allenamenti, palestra e partite ad una realtà di club dove in tanti sono più grandi di me ma soprattutto hanno priorità diverse e quindi il rugby è “relegato” ad attività secondaria è stato, già di per sé, un cambiamento importante da digerire, in più questo momento in cui spostamenti, allenamenti e socialità sono condizionati dalla situazione che stiamo vivendo ha reso il tutto più difficile”.
Una piccola soddisfazione è arrivata per Niccolò che è stato invitato a raggiungere Remedello in qualità di atleta di interesse nazionale “è una grande opportunità andare a Remedello ed allenarmi con ragazzi che conosco e che si stanno facendo notare in Top10 e soprattutto ritrovare il campo e il ritmo allenamento”.