Crema, 22 Settembre 2024 – Prima uscita ufficiale per la nuova Under 18 del Rugby Noceto e prima vittoria per i ragazzi guidati da Chiesa, Gatti e Castagneti.
20-0 contro i parietà degli Harlequins Bergamo. Quattro le mete per i gialloblu che hanno dimostrato un ottima attitudine in campo. Per l’occasione abbiamo incontrato e scambiato due parole con Fabio Chiesa, head coach e Direttore Tecnico Juniores, che è stato il primo promotore di questo progetto targato Rugby Noceto.
Prima uscita ufficiale dell’Under 18 in amichevole e prima prova di questa squadra che tu hai fortemente voluto. Vuoi raccontarci come nasce questo progetto?
“Questo progetto Under 18 è stato un obiettivo che ho condiviso con la società e che abbiamo fortemente voluto. Nasce dall’esigenza del club di creare un percorso di crescita che possa formare giovani atleti e continuare lo sviluppo della filiera Noceto, preparando questi ragazzi a unirsi alla squadra seniores in futuro. In qualità di Direttore Tecnico allenatore, ho lavorato a stretto contatto con la dirigenza per sviluppare un piano d’azione che fosse non solo sostenibile, ma anche ambizioso, in linea con la visione del club. La mia figura è parte integrante di questo progetto, fungendo da guida per trasformare questa idea in una realtà concreta. Non si tratta solo di allenare una squadra, ma di contribuire a un percorso più grande che coinvolge la crescita e la formazione dei ragazzi, sia sul campo che come individui.”
Questa squadra è composta da giocatori che provengono da fuori Noceto e che hanno affrontato il primo periodo di preparazione come in un vero e proprio campus sportivo. Doppi allenamenti, pasti in clubhouse e convivenza in ostello. Quanto questo aiuta a creare un gruppo coeso, soprattutto, in virtù del fatto che ci sono questi nuovi innesti?
“La nostra squadra è davvero unica perché include giocatori provenienti da diverse zone d’Italia e in futuro anche dall’estero. La convivenza in questo primo periodo è stata fondamentale per la creazione di un gruppo coeso. Il vivere insieme, allenarsi insieme, condividere i pasti e affrontare le sfide quotidiane ha permesso a questi ragazzi di sviluppare legami che vanno oltre il semplice rapporto tra compagni di squadra. Come allenatore, ho potuto vedere da vicino come questi momenti di vita comune siano stati determinanti per costruire un senso di appartenenza e di identità di squadra.
Abbiamo affrontato cinque settimane intense, con due allenamenti in campo per quattro giorni alla settimana e tre sessioni di palestra, grazie all’impegno del nostro staff tecnico. Anche la club house ha giocato un ruolo essenziale, fungendo da punto di riferimento e luogo di condivisione. Il percorso non si conclude con l’inizio della scuola; anzi, ora dobbiamo adattarci, mantenendo gli stessi livelli di intensità negli allenamenti e lavorando anche sui risultati scolastici dei ragazzi, perché vogliamo formarli a 360 gradi come uomini. Con loro, abbiamo strutturato un piano d’azione a lungo termine con obiettivi intermedi, pronti a valutare e aggiustare la rotta quando necessario. Il nostro lavoro non si limita al campo, ma mira a creare atleti consapevoli e responsabili.”
Prima di lasciarci, analizziamo questa prima prova di squadra in campo. Come è andata?
“La prima uscita ufficiale della squadra ha confermato che il lavoro svolto fino ad oggi sta portando i suoi frutti. Nonostante fossimo contati, ho visto nei ragazzi la determinazione e l’impegno che abbiamo coltivato insieme durante la preparazione. Sul sistema di gioco, c’è ancora un po’ di confusione, ed è sicuramente un’area su cui dovremo lavorare . La fase difensiva è stata buona, ma dobbiamo imparare a gestirla con maggiore lucidità in alcune situazioni critiche.
In attacco siamo sulla strada giusta, e questo rappresenta un punto di forza su cui possiamo costruire. Per quanto riguarda il placcaggio e i punti d’incontro, ho visto ottimi segnali, anche se la qualità deve ancora crescere. Come allenatore, posso dire che siamo assolutamente sulla strada giusta, e c’è tanto potenziale su cui lavorare. Ci sono dettagli da affinare, ma l’energia e l’entusiasmo che i ragazzi hanno dimostrato mi rendono fiducioso per il futuro.”
Se questi sono i presupposti su cui basare il lavoro e le aspettative per il progetto Under 18 ci aspettiamo di poter avere soddisfazioni e risultati non solo sul campo.
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